La retinopatia diabetica e’ una complicanza che colpisce circa un quarto dei pazienti diabetici, danneggiando la retina e portando in una minoranza di casi all’edema maculare, che puo’ comportare una diminuzione della vista, fino alla cecita’. Oggi per questi pazienti c’e’ la terapia a base di ranibizumab, che ha da poco ottenuto la rimborsabilita’ a carico del Servizio sanitario nazionale. A spiegarlo sono stati gli esperti riuniti oggi a Milano per la conferenza stampa ‘Diabete e complicanze oculari’. Ranibizumab e’ un frammento di anticorpo monoclonale, ed e’ l’unico farmaco anti-vegf (fattore di crescita vascolare endoteliale) approvato per tre indicazioni terapeutiche: degenerazione maculare neovascolare legata all’eta’ (wet-Amd),
diminuzione visiva causata da edema maculare diabetico (Dme) e da occlusione venosa retinica (Rvo). Da poco e’ arrivata l’estensione del rimborso dal Ssn anche nei pazienti con wet-Amd e acuita’ visiva inferiore a due decimi e patologia del secondo occhio.
“Finora la terapia usata per l’edema maculare diabetico – spiega Francesco Bandello, direttore della Clinica Oculistica dell’Universita’ Vita-Salute del San Raffaele di Milano – era il laser, che faceva morire alcune cellule della retina, senza pero’ migliorare la visione. Con questo farmaco invece non si distruggono le cellule e migliora la qualita’ della vista, che a volte torna al massimo. Tuttavia l’effetto e’ limitato nel tempo, e servono piu’ iniezioni, almeno il primo anno di terapia. Dopo si riduce la necessita”’. I potenziali candidati al trattamento sono quelli in cui l’edema maculare ha ridotto l’acuita’ della vista, circa 20mila persone in Italia.
L’accordo negoziale concluso dall’azienda produttrice Novartis con l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per l’estensione delle indicazioni del farmaco include anche uno studio clinico, che l’azienda condurra’ in 5.000 pazienti, per valutare la sicurezza e la tollerabilita’ del farmaco nei pazienti.

(Estratto da ANSA)